Il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Colao ha espresso un’opinione molto positiva verso il futuro del lavoro ibrido ovvero l’impiego in una modalità che preveda sì attività in remoto, ma anche momenti in presenza. Il tema è interessante perché tocca aspetti sociali e organizzativi, ma anche ambientali. Secondo le stime del ministero se la metà dei colletti bianchi italiani lavorasse stabilmente da casa si risparmierebbero ogni anno 330.000 tonnellate di emissioni di CO2.
Lo smartworking si traduce però anche in risparmi significativi per le imprese e per i lavoratori. Pensiamo al minor utilizzo delle auto da parte dei dipendenti, ma anche ad un minor costo per le aziende in termini di costi legati agli immobili ed alla loro conduzione. Meno spazi necessari, minori costi di climatizzazione o riscaldamento, minori costi per la manutenzione degli impianti e minori costi per la pulizia degli spazi.
Se da un lato tutto questo alletta le aziende, dall’altro rischia di mettere in crisi un indotto che va dal bar sotto l’ufficio all’impresa di pulizie.
Nel settore tecnologico in cui operiamo con MG3 lo smartworking è ormai un dato di fatto. Sempre più clienti chiedono sviluppatori in remoto sopperendo con la tecnologia alla presenza fisica delle persone negli uffici. Per molti versi la comunicazione è più immediata e il tempo viene impiegato in modo operativo anziché speso in trasferimenti.
Abbiamo però tutti bisogno di socialità e anche di mentoring. Per questo in MG3 abbiamo scelto di prediligere lo smartworking, ma abbiamo anche previsto delle attività in presenza, soprattutto in gruppo e di carattere formativo. Abbiamo varato un programma che ci porterà in aula per acquisire o migliorare le nostre soft skills e le nostre competenze tecniche. Ci troveremo anche per attività di serious playing che ci permetteranno di migliorare anche nella gestione delle dinamiche dei teams di lavoro. Abbiamo fatto un investimento importante per accrescere il valore delle nostre risorse e offrirlo ai nostri clienti.
Crediamo nel lavoro remoto, ma riteniamo che il contatto umano, sia con i nostri clienti che tra noi sia fondamentale. Anche solo prendere un caffè ogni tanto offre la possibilità di confronto e di scambio di opinioni che diventano difficili dietro uno schermo.
Prima o poi l’emergenza sanitaria finirà ma il mondo del lavoro difficilmente tornerà indietro alla presenza obbligatoria sul posto. Ci dobbiamo adeguare, ma dobbiamo anche preservare e nutrire l’animale sociale che siamo.